martedì 6 giugno 2017

Progetto TRIS - Inclusione socio-educativa e tecnologia.

(Tecnologie di Rete e Inclusione Socio-educativa)
Approfondimento avvenuto nella puntata di RAI 3
- Buongiorno Regione - 6/06/2017 ore 7.30 –

Il progetto nazionale
TRIS voluto dal CNR di Genova, dalla fondazione TIM e dal MIUR. Il piccolo
Giorgio dalla sua cameretta segue le lezioni interagendo in simultanea con
compagni, compagne di classe e docenti del Plesso della Primaria di via
Paganini dell'I.C. San Gavino Monreale.

Progetto TRIS, modello technology-based di didattica inclusiva
Il progetto TRIS è lo sviluppo operativo dell'accordo quadro siglato nel 2013 da MIUR (Dip. Istruzione), Consiglio Nazionale delle Ricerche e Fondazione Telecom Italia, finalizzato a sperimentare soluzioni innovative per l'inclusione scolastica degli studenti impossibilitati alla normale frequenza delle lezioni. La sperimentazione è coordinata dall'Istituto Tecnologie Didattiche del CNR. Il progetto intende mettere a punto e sperimentare un modello technology-based di didattica inclusiva attraverso:
1. lo studio e la sperimentazione di settings tecnologici (lato studente e lato aula/scuola) e approcci
didattico-metodologici finalizzati all'inclusione dei giovani svantaggiati all'interno di processi di apprendimento attivi e collaborativi;
2. la definizione, l’allestimento e la sperimentazione di un sistema network-based di supporto sia all'attività didattica sia alla comunicazione fra coloro che sono a diretto contatto con lo studente homebound (insegnanti, compagni di classe, genitori) anche in una prospettiva sistemica orientata a seguire il caso (o i casi) per un intero ciclo scolastico, meglio se in grado anche di favorire il transito fra un ciclo e il successivo;
3. la messa a punto e al sperimentazione di specifici strumenti e metodi formativi (formali e informali) del docente di ogni ordine e grado di scuola mirato all’uso flessibile e consapevole delle tecnologie, finalizzato a dare risposte ai bisogni differenziati degli alunni, compresi e non solo quelli cosiddetti “speciali”, e alle diverse modalità di apprendimento da loro espressi.